In un viaggio a Berlino, noterete sicuramente che i semafori sono particolari. Un simpatico omino visualizzato sul semaforo (chiamato Ampelmann) si illumina di rosso o verde per guidarvi nell’attraversamento, conquistandovi con il suo design unico: un cappello a falda larga e una postura decisa che lo distingue da qualsiasi altro semaforo nel mondo. Ma quello che sembra solo un elemento urbano curioso nasconde in realtà una storia affascinante che racconta le vicende di un’intera nazione.

L’Ampelmann: più di un semplice semaforo

Mentre anche in Italia abbiamo figure stilizzate sui nostri semafori, l’omino semaforo di Berlino ha una storia che ci porta a conoscere un importante capitolo della storia tedesca. La sua silhouette caratteristica non è solo un’indicazione stradale, ma un vero e proprio simbolo culturale che ha resistito al tempo e ai cambiamenti politici.

Le origini dell’Ampelmann: nascita nella Germania Est

Tutto ebbe inizio nell’ottobre del 1961, pochi mesi dopo la costruzione del Muro di Berlino. Nella Germania Est (DDR), un ingegnere del traffico di nome Karl Peglau disegnò le figure di due ometti che dovevano rendere più sicuro l’attraversamento stradale: uno rosso con le braccia aperte che segnalava lo stop e uno verde in movimento che indicava il via libera.

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Il design non era solo funzionale ma anche psicologicamente studiato. L’omino del semaforo rosso con le braccia allargate comunicava un chiaro segnale di stop, mentre quello verde in movimento, con il suo passo deciso, incoraggiava i pedoni ad attraversare con sicurezza.

Dopo la loro ideazione, ci vollero diversi anni prima che gli omini facessero il loro debutto ufficiale. Solo nel 1969 comparvero nel primo semaforo all’incrocio tra le strade di Unter den Linden e Friedrichstrasse a Berlino Est.


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L’Ampelmann nella cultura della DDR

La popolazione accolse con grande entusiasmo questi personaggi, che divennero rapidamente parte della vita quotidiana nella Germania Est. Il loro design amichevole conquistò tutti, soprattutto i bambini, tanto che l’Ampelmann diventò protagonista di una serie di cartoni animati educativi sulla sicurezza stradale.

I semafori di Berlino Est si riempirono così di questi simpatici omini, che divennero un simbolo culturale della Repubblica Democratica Tedesca.

La caduta del muro e il rischio estinzione

Con la caduta del Muro di Berlino nel 1989 e la successiva riunificazione della Germania, sembrava che per gli Ampelmänner fosse giunta l’ora del pensionamento. Iniziarono infatti a essere progressivamente sostituiti dai più standardizzati semafori occidentali, considerati più moderni ed efficienti.

Questo cambiamento provocò una reazione inaspettata: molti berlinesi dell’Est videro nella rimozione degli omini del semaforo l’ennesimo tentativo di cancellare la loro cultura e identità. Gli Ampelmänner divennero così un simbolo di “Ostalgie” (nostalgia per alcuni aspetti della vita nella Germania Est).

La rinascita: salvataggio di un’icona

Come in ogni bella storia, anche per l’Ampelmann arrivò il lieto fine. Nel 1996, il designer Markus Heckhausen vide il potenziale di questi personaggi dimenticati e creò una lampada utilizzando gli omini del semaforo, permettendo loro di “illuminare” nuovamente le case di molti tedeschi.

Questo fu solo l’inizio. Nel 1997 nacque il “Comitato per la salvaguardia dell’Ampelmännchen”, un’iniziativa che raccolse migliaia di firme per chiedere il ritorno degli omini sui semafori di Berlino. La campagna ebbe successo e nel 2000 fu ufficialmente deciso che gli Ampelmänner potevano tornare a dominare gli incroci della città.

L’Ampelmann oggi: un’icona globale

 

Oggi gli omini semaforo di Berlino sono tornati al loro posto d’onore, non solo nell’ex Berlino Est ma in tutta la città, diventando uno dei simboli più riconoscibili della capitale tedesca e una vera attrazione turistica. La loro popolarità è tale che esistono addirittura negozi specializzati dedicati interamente al merchandising dell’Ampelmann.

Se volete portare a casa un ricordo di queste iconiche figure, a Berlino troverete diversi “Ampelmann Shop” che vendono ogni tipo di souvenir: dalle magliette alle tazze, dalle calamite alle borse, tutti con l’inconfondibile silhouette dell’omino.

Dove trovare i souvenir dell’Ampelmann

Per gli appassionati collezionisti o per chi desidera semplicemente un ricordo originale di Berlino, ci sono due negozi principali dedicati all’omino del semaforo: uno situato nei pressi di Hackescher Markt e l’altro vicino a Gendarmenmarkt. Entrambi offrono una vasta gamma di prodotti con il celebre personaggio.

C’è anche un accogliente ristorante a tema Ampelmann vicino all’Isola dei Musei e al fiume Spree, dove potrete gustare specialità locali e rilassarvi all’aperto, circondati da immagini e oggetti dedicati al famoso omino del semaforo di Berlino.

Un simbolo che unisce passato e presente

Ciò che rende l’Ampelmann così speciale è la sua capacità di rappresentare un ponte tra il passato e il presente della Germania. Da simbolo di un regime caduto è diventato un’icona culturale che unisce, un piccolo elemento di design urbano che racconta una grande storia di divisione e riunificazione.

I semafori di Berlino con i loro omini non sono quindi solo un sistema per regolare il traffico, ma un pezzo di storia tedesca che tutti possono ammirare semplicemente attraversando la strada. Un simbolo di come a volte anche le piccole cose possano sopravvivere ai grandi cambiamenti storici e diventare parte dell’identità di una città.

La prossima volta che visiterete Berlino, ricordatevi di alzare lo sguardo verso questi speciali semafori che continuano a raccontare silenziosamente la storia di una città e di una nazione divisa che ha ritrovato la sua unità.


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