C’è un borgo nel Piemonte che, ogni anno, si trasforma in una vera e propria festa di colori, musica e divertimento. Si tratta di Santhià, che ospita il Carnevale Storico, il più antico d’Italia.
Le sue origini risalgono addirittura al XIV secolo, quando un’associazione giovanile chiamata l'”Abadia” si occupava di organizzare balli e festeggiamenti in occasione del Carnevale. Nel XVIII secolo, l’associazione venne sostituita dall’Antica Società Fagiuolesca, che ancora oggi organizza l’evento.
Il Carnevale di Santhià è un’esperienza unica e coinvolgente. I numeri sono da capogiro: oltre 2.000 figuranti, più di 50 carri allegorici, 50 fuochisti e migliaia di maschere.
Festeggiamenti a partire dal 6 gennaio
Il rituale di preparazione prevede l’apertura del carnevale il 6 di gennaio, da questa data, per ogni sabato e domenica, si terranno le cosiddette “pule”
Ma cosa sono le Pule? Ogni compagnia carnevalesca detiene una parte del territorio, e i suoi membri, insieme a sei musicisti della Banda Musicale Cittadina, noti come la “Squadra dla Pula”, fanno delle questue per le vie cittadine e i cascinali dei dintorni e le conseguenti “congreghe” serali, caratteristiche aste al contrario in cui vengono battuti all’asta i beni raccolti durante la pula stessa.
I momenti più intensi di Carnevale si vivono nei tre giorni finali di festeggiamenti:
- la domenica ed il martedì pomeriggio ed il lunedì in sfavillante notturna sfilano spettacolari carri allegorici e gruppi in mascherata.
- il lunedì inoltre, a mezzogiorno esatto viene servita la più grande fagiolata d’Italia, con più di 20.000 razioni di fagioli, pane vino e salami.
La fagiuolata di Carnevale
Ogni anno la mattina del lunedì di Carnevale, nella piazza del mercato, si accendono i fuochi per le 20.000 razioni di fagioli che verranno distribuite gratuitamente.
Chi non vive almeno una volta la Fagiuolata non può comprendere pienamente cosa sia il Carnevale di Santhià: alle 5 del mattino i componenti del corpo Pifferi e Tamburi, attori del carnevale, provvedono alla sveglia delle autorità carnevalesche addette alla erezione delle monumentali cucine da campo e all’accensione dei fuochi a legna per la cottura della succulenta specialità, con la collaborazione di 50 tra fuochisti e aiutanti.
Alle 12 in punto gli attendenti e il comandante di piazza, al segno di un doppio sparo di fucile, iniziano la distribuzione del pane e del salame. Quindi ha inizio la “Fagiuolata” vera e propria, la più grande d’Italia.
Stevulin dla Plisera e Majutin dal Pampardù
Un altro elemento caratteristico del Carnevale di Santhià sono i due personaggi di Stevulin dla Plisera e Majutin dal Pampardù, una coppia di giovani contadini che, secondo la leggenda, giunsero in città in viaggio di nozze e ricevettero dal signorotto locale le chiavi della città per governare e amministrare Santhià per tre giorni.
Ogni anno, “Stevu e Majot” sono impersonati da una coppia diversa che viene presentata ufficialmente il martedì prima del Carnevale. Durante la cerimonia del sabato di Carnevale, il sindaco consegna loro le chiavi simbolo della città. La manifestazione è seguita dal discorso in dialetto di Stevulin che affronta con ironia temi di attualità locale e non solo.
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Martedì Grasso
Martedì Grasso alla sera il Carnevale si chiude con il “Rogo del Babàciu”, un pupazzo che viene appeso su una pira e poi bruciato, in piazza Maggiore. Tutta la popolazione assiste all’accensione del rogo che segna la fine del Carvè, fra il suono delle campane a lutto e le note di una marcia funebre, che si tramuta dopo poche note in una “monferrina” sfrenata, un ballo che dà spazio all’allegria.
Il Carnevale di Santhià è un evento imperdibile per chiunque voglia immergersi in un’atmosfera di festa e divertimento. È un’occasione per scoprire la storia e la cultura di un borgo piemontese che, per una settimana, si trasforma in una vera e propria capitale del Carnevale.
Informazioni: Carnevale di Santhià