estate 2020

Mentre si stanno varando le misure per i prossimi mesi in relazione al Coronavisus, con l’ estate vengono fuori anche tantissimi dubbi legati alle vacanze e ai rischi che ci potrebbero essere in una vacanza al mare. Il virus è anche nella sabbia? E quanto è sicura l’ acqua di mare o della piscina?

Sul CorriereAntonio Cassone, direttore del dipartimento di malattie infettive dell‘Istituto Superiore di Sanità e professore di microbiologia presso l’Università di Perugia ha risposto ad una serie di domande che potrebbero rassicurarci almeno per quel che riguarda alcune attività estive.

La sabbia può trasmettere il virus?

La risposta è un rassicurante no! Nella sabbia il virus non si può mantenere in vita e anche se i granelli venissero contaminati dalle secrezioni di una persona infetta, per la trasmissione ad un altro individuo, ci dovrebbe essere un passaggio immediato nelle vie respiratorie.

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C’è pericolo se si fa il bagno in mare?

Secondo il prof. Cassone l’ acqua salina danneggerebbe il virus rendendolo innocuo. Inoltre se una persona dovesse rilasciare in acqua particelle del virus, queste verrebbero diluite a tal punto da risultare innocue. Ciò vale anche per le acque non salate come quelle di lago. Bisogna fare attenzione al lettino che deve essere disinfettato.

Quale rischio si corre in piscina?

Il cloro della piscina uccide immediatamente il virus e se l’ acqua viene spesso cambiata, all’ azione disinfettante del cloro si aggiunge quella della diluzione. Fuori della piscina, come ad es. negli spogliatoi e nelle zone comuni, bisogna comunque rispettare tutte le misure di igiene e di distanziamento. Come ben si sa, il contatto fisico ravvicinato può essere pericoloso dal momento che le particelle infette possono essere trasmesse per via aerea dalla persona malata a quella sana.

Protocollo dell’ Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Inail

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), insieme all’Inail, ha firmato un Protocollo con le Nuove Regole 2020 per SPIAGGEMARE e STABILIMENTI BALNEARI.

Sarà un’estate 2020, in spiaggia, caratterizzata dal distanziamento e dalla protezione. Sono questi i due pilastri fondamentali su cui si basa il protocollo, composto da regole rigide, quasi impossibili. 

Vediamo cosa prevederebbe il documento.

Stabilimenti balneari

1) Per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie.

2) Favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali/app web

3) Differenziare i percorsi di entrata e uscita alla spiaggia e allo stabilimento e al mare

4) No a giochi di gruppo e piscine

5) Minimo 4,5 metri di distanza tra ombrelloni della stessa fila

6) Minimo 5 metri tra file di ombrelloni

7) minimo 2 metri tra lettini

8) Igienizzazione dei lettini e altre superfici

9) Per la fruizione di servizi igienici e docce va rispettato il distanziamento sociale di almeno 2 metri

10) vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze

Spiagge libere

Molte spiagge libere saranno a numero chiuso, ovvero, nelle zone dove lo spazio è stretto, gli accessi saranno regolamentati (si entrerà fino a raggiunge un numero predefinito di persone) con una prenotazione obbligatoria, probabilmenteutilizzando  app/piattaforme on line anche per favorire il tracciamento dei contatti.

Bisogna comunque tenere in considerazione che in una situazione in divenire, come in questa epidemia, le norme possono essere aggiornate in qualunque momento, per cui queste regole potrebbero anche non essere più valide tra qualche giorno, e quindi bisogna armarsi di santa pazienza e controllare costantemente i vari aggiornamenti che cercheremo di darvi.