Nel nostro viaggio in Australia, dopo aver visitato Perth, abbiamo dedicato una giornata a Fremantle, cittadina che si trova alla foce del fiume Swan e alle porte dell’ Oceano Indiano. Il mare è quindi l’ elemento che la contraddistingue maggiormente ed è infatti qui che si trova il WA Maritime Museum.
WA Maritime Museum Freemantle
Opportunamente situato sul lungomare di Fremantle, il Maritime Museum racconta la storia nautica dell’ Australia Occidentale (Western Australia), dagli esploratori oceanici dei primi tempi alla difesa navale durante le guerre.
Anche se non siete appassionati di mare, la visita di questo museo é sicuramente interessante. Si possono osservare da vicino le prime imbarcazioni utilizzate in Australia fino al veliero che ha vinto l’ American Cup, oppure conoscere la storia dei cosiddetti “10-pound Poms”, i migranti inglesi che misero piede per la prima volta in Australia esattamente in questo luogo dove oggi sorge il museo.
L’ Australia e i pescatori italiani
La cosa piú sorprendente che abbiamo scoperto al Museo Marittimo è che i primi pescatori che si sono stabiliti in questa zona erano italiani, insieme a greci e gente della Croazia.
Nel museo é esposta l’ imbarcazione Doria costruita nel 1924 dai fratelli Minervini. La Doria poteva rimanere in mare (incredibilmente) fino a 3 giorni.

C’è anche la statua della Madonna dei Martiri che veniva utilizzata per benedire le barche. Anche qui gli italiani c’entrano visto che questa tradizione ha preso il via dai pescatori provenienti da Molfetta nel 1948.
Tra le varie barche esposte si puó anche vederne una utilizzata per la pesca delle perle o si puó capire come la merce viene stoccata nei grandi cargo.
Da qualche anno nel museo si può anche ammirare uno squalo particolare e molto raro. Si chiama squalo megamouth (bocca grande) e mai un nome è stato più indicato visto la sua enorme bocca. Si tratta di una delle specie più primitive di squali che solitamente di giorno nuota a 150 m. sotto la superficie del mare e di notte sale per nutrirsi di gamberetti e plancton.
Fuori dal museo, si trova il sottomarino HMAS Ovens, che è possibile visitare. Quando siamo andati noi i biglietti erano già finiti per cui se siete intenzionati a vederlo è meglio prenotare prima visto che ci sono molte richieste.
Per rimanere sempre in tema marino, una volta usciti dal Museo Marittimo, ci dirigiamo alla Galleria dei relitti marini, su Cliff Street, anch’essa parte del West Australian Museum.
Qui vediamo la storia del mare più drammatica, quella di chi non ce l’ ha fatta, delle navi affondate prima di raggiungere la riva.
Nella galleria c’è ricostruita una parte del veliero Batavia, risalente a inizio Seicento, famoso per il suo ammutinamento e per la tragedia che poi colpì i sopravvissuti.
Oltre al resto del relitto ci sono alcuni cannoni, suppellettili e parte del carico che trasportava la nave, tra cui diversi blocchi di pietra che servivano per costruire l’ arco di un portone che é stato ricostruito nel museo.
Da qualche anno nel museo si può anche ammirare uno squalo particolare e molto raro. Si chiama squalo megamouth (bocca grande) e mai un nome è stato più indicato visto la sua enorme bocca. Si tratta di una delle specie più primitive di squali che solitamente di giorno nuota a 150 m. sotto la superficie del mare e di notte sale per nutrirsi di gamberetti e plancton.
Fuori dal museo, si trova il sottomarino HMAS Ovens, che è possibile visitare. Quando siamo andati noi i biglietti erano già finiti per cui se siete intenzionati a vederlo è meglio prenotare prima visto che ci sono molte richieste.
Per rimanere sempre in tema marino, una volta usciti dal Museo Marittimo, ci dirigiamo alla Galleria dei relitti marini, su Cliff Street, anch’essa parte del West Australian Museum.
Qui vediamo la storia del mare più drammatica, quella di chi non ce l’ ha fatta, delle navi affondate prima di raggiungere la riva.
Nella galleria c’è ricostruita una parte del veliero Batavia, risalente a inizio Seicento, famoso per il suo ammutinamento e per la tragedia che poi colpì i sopravvissuti.
Oltre al resto del relitto ci sono alcuni cannoni, suppellettili e parte del carico che trasportava la nave, tra cui diversi blocchi di pietra che servivano per costruire l’ arco di un portone che é stato ricostruito nel museo.
InformazioniWA Maritime Museum |