Quando le feste di Carnevale sono finite nelle altri parti in Europa, inizia il carnevale a Basilea. La sua unicità e la sua particolarità hanno fatto sì che diventasse addirittura “patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO”.
Il Carnevale di Basilea è definita la maggiore festa popolare della Svizzera, cui prendono parte dalle 15.000 alle 20.000 persone mascherate e dura tre giorni dal lunedì al giovedì mattina successivo al mercoledì delle Ceneri.
L’atto iniziale è costituito dal “Morgestraich” il lunedì successivo al mercoledì delle Ceneri. Al quarto rintocco dell’ora, si mettono in marcia i tamburi e i pifferi nello Charivari, costumi e maschere individuali, con piccole lanterne in testa, per percorrere in lungo e in largo il centro storico oscurato a suon di musica.
Le “clique”, ossia i gruppi partecipanti, trascinano lanterne di legno e tela alte oltre tre metri, illuminate dall’interno, sulle quali viene motteggiato un evento dell’anno trascorso. Le marce che risuonano provengono per lo più dai decenni passati, ma ogni anno se ne aggiungono di nuove.
Adesso Basilea festeggia il carnevale, “Fasnacht”.
Per tutta la notte i ristoranti, i bar e i pubs rimangono aperti per chiudere poi all’alba e si mangia la tradizionale “Mehlsuppe”, cioè una minestra a base di farina.
Poi la vita ricomincia normalmente e ognuno va a lavorare, fino alle 13.30.
Il pomeriggio, le “clique” sfilano per la città secondo percorsi fissi, ma a partenze scaglionate, tra cordoni di folla accalcata.
La caratteristica principale del Carnevale di Basilea (che vanta radici fin nel 1376) è che il pubblico è solo uno spettatore e non ha diritto a mascherarsi o a lanciare coriandoli… questo è prerogativa dei protagonisti, i soci delle cricche e i gruppi di pifferai, tamburini e trombettisti, che celano il volto dietro le “larve”, le maschere.
Il martedì di carnevale appartiene invece interamente ai bambini. Migliaia di genitori accompagnano i loro figli mascherati per le vie delle città.
Informazioni: Basel turismus