Questo è il nostro secondo viaggio on the road negli USA. Perchè per me gli Stati Uniti sono si, le grandi città, ma soprattutto è la nazione dove realizzare lunghi viaggi in auto come quelli visti nei film. Di quelli che si sognano per mesi e mesi, di quelli che ti danno quel senso di libertà che forse solo qui si riesce ad avere, di quelli che si riescono a fare sia con figli o meno, basta scegliere il mezzo giusto, van o auto che sia e partire.
Itinerario Stati Uniti del Sud: viaggio tra passato e futuro dell’ America
Dopo aver visitato l’ovest degli Stati Uniti e cioè La California, Las Vegas, il Gran Canyon e alcuni parchi nazionali, questa volta la nostra meta sono alcuni Stati e città del Sud: Florida, Lousiana e Texas. E’ un viaggio pensato per chi ha figli adolescenti come noi e realizzato in 14 giorni. Qui trovate il percorso con chilometraggio, tappe e dove dormire e nei link gli approfondimenti
Itinerario Stati Uniti – Giorno 1 – arrivo ad Orlando
La porta di ingresso del nostro viaggio è stata Orlando, in Florida dove abbiamo affittato l’ auto e dove siamo rimasti per 4 notti, sia per adattarci al jet lag, ma anche perchè qui ci sono alcuni dei parchi di divertimento più conosciuti. Meta imperdibile soprattutto per chi viaggia con bambini e ragazzi.
Itinerario Stati Uniti – Giorno 2-3-4 – Kennedy Space Center e Orlando – Km 180
Il primo giorno ci siamo diretti in auto verso il Kennedy Space Center che dista appena 90 km, ed è la base da dove sono partite le missioni spaziali per la luna e lo shuttle. La visita al centro ci ha impegnato quasi tutto il giorno, ma qui c’è talmente tanto da vedere che bisogna considerare di trascorrere almeno 6 ore.
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Il secondo e terzo giorno siamo rimasti ad Orlando per visitare gli Universal Studio, dove abbiamo trascorso due giornate di puro divertimento tra giostre, simulatori 3D e con all’interno il parco a tema Harry Potter.
Dove dormire a Orlando: Sunsol International Drive
Itinerario Stati Uniti – Giorno 5 – Pensacola – Km 750
Quando si parla di un viaggio on the road negli Stati Uniti si immaginano lunghe distanze da percorrere in auto, strade così lunghe e dritte che sembrano essere disegnate con il righello, che corrono per miglia e miglia senza interruzioni. E la realtà è proprio così. Da Orlando abbiamo scelto di andare a New Orleans, ma 1.000 Km ci sono sembrati troppi da fare tutti in una volta anche perchè il limite di velocità è massimo di 70 miglia all’ora e non abbiamo avuto coraggio di superarlo per paura di veder spuntare un’ auto della polizia da dietro un albero.
All’inizio avevamo deciso di fermarci per la notte a metà strada in una città che si chiama Panama City, ma la settimana prima questa zona e soprattutto questa città sono stati investiti da un fortissimo tifone che ha fatto moltissimi danni e così abbiamo scelto di proseguire di un centinaio di chilometri e fare tappa in una cittadina che si chiama Pensacola Beach, uno di quei luoghi che si scoprono per caso e sorprendono molto piacevolmente. Pensacola è una località turistica abbastanza conosciuta con una lunga barriera di spiaggia bianca davanti alla costa dove si trovano hotel, diversi negozietti e ristoranti di pesce.
Dove dormire a Pensacola: Surf & Sand Hotel
Itinerario Stati Uniti – Giorni 6-7-8 – dalla Florida alla Louisiana: New Orleans – 325 km
Dopo aver passato velocemente l’ Alabama (intonando Sweet Home Alabama, where the skies are so blue… dei Lynyrd Skynyrd) e lo stato del Mississipi siamo entrati nella Luoisiana, lo stato dove il jazz è di casa, la schiavitù ha lasciato un profondo segno e il paesaggio è affascinante.
Nel nostro viaggio abbiamo previsto 3 pernottamenti a New Orleans e quindi abbiamo avuto 2 giorni pieni per visitare i quartieri più caratteristici della città: il French Quarter dove si trova la caratteristica Bourbon Street piena di bar, locali e negozi di souvenir e il Garden District, la parte verde ed elegante della città.
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New Orleans è anche la capitale del carnevale che viene festeggiato con sfilate, musica e feste per un mese. Per vedere quello che c’è dietro ogni sfilata siamo andati al Mardi Gras Word, dove vengono realizzati gli enormi pupazzi colorati che vengono poi piazzati sui carri.
Visitare New Orleans significa anche conoscerne la sua storia o meglio la storia degli Stati del Sud e confrontarsi con un passato non molto lontano profondamente legato alla schiavitù che ha visto finalmente una fine solo dopo la guerra di secessione durata dal 1861 al 1865.
Dove dormire a New Orleans: Dauphine Orleans Hotel
Itinerario Stati Uniti – Giorno 9 – Baton Rouge – 140 km
Da New Orleans abbiamo quindi percorso la River Road, la strada che costeggia il Mississipi e porta a Baton Rouge (che tra l’altro come abbiamo scoperto è la capitale della Luoisiana). Una strada che sebbene venga raccontata come scenica in realtà non lo è quasi per niente per gli alti argini costruiti ai margini del fiume per proteggere dagli allagamenti e per i molti siti industriali che si incontrano lungo la strada.
La River Road é legata ad uno dei momenti più bui della storia americana perchè qui si trovavano più di 400 piantagioni di canna da zucchero, che in era ante-bellum hanno visto l’opulenza e la fine eleganza architettonica di dimore padronali contrapporsi allo sfruttamento, alla disumanizzazione e all’orribile brutalità che era la schiavitù americana. Vedere l’uno senza l’altro è impossibile, o dovrebbe esserlo. E il contrasto tra i due gruppi è netto, struggente e straziante. Noi abbiamo visitato due piantagioni, diverse tra loro, ma entrambi unite dalla stessa storia difficile da raccontare e sentire, ma comunque un’esperienza da non perdere.
Dove dormire a Baton Rouge: Hampton Inn & Suites Baton Rouge Downtown
Itinerario Stati Uniti – Giorno 10 – Lafayette – 90 km
Proseguendo sulla Interstate 10 verso la città di Lafayette si passa sul bacino del fiume Atchafalaya che è la più grande zona umida e paludare degli Stati Uniti. La strada corre rialzata per chilometri e chilometri mentre sotto si affiancano zone paludose e terraferma. La natura qui è spettacolare e per vederla più da vicino la cosa migliore è prendere parte ad uno swamp tour. Il posto migliore dove fermarsi è il Lake Martin dove a bordo di una piccola imbarcazione, tra il cinguettio di uccelli e voli rapidi di colibrì ci siamo addentrati nella palude. Questo è l’unico modo per vedere da vicino gli alligatori a riposo su tonchi d’ albero e che lentamente scivolano in acqua. L’escursione è accompagnata anche da spiegazioni, difficilissimi da seguire per il fortissimo accento che hanno qui, ma anche senza capire molto, la spettacolarità e la tranquillità di queste paludi lascia senza fiato.
Prima di raggiungere Lafayette ci siamo fermati a Avery Island dove si trova la fabbrica della salsa piccante Tabasco che esiste dal 1868.
E’ stata una visita divertente dove passeggiando da una zona all’altra si scopre come dal peperoncino si arriva al Tabasco dando un’occhiata anche alle varie fasi della lavorazione, della conservazione delle botti e all’imbottigliamento.
E’ stato interessante conoscere la storia di questo prodotto, la famiglia ad esso associata e come il prodotto è stato leggermente adattato per soddisfare i gusti di altri paesi.
Il prezzo è estremamente ragionevole in quanto comprende anche un regalo di bottiglie in miniatura di tabasco.
Abbiamo optato anche per i Giardini della giungla, che si trovano vicino alla fabbrica, un luogo idilliaco dove con un pò di fortuna si riesce a vedere qualche baby alligatore immersi in una natura rigenerante.
Dove dormire a Lafayette: Mouton Plantation
Itinerario Stati Uniti – Giorno 11-12-13 – Dalla Louisiana al Texas e arrivo a Houston – km 350
L’ ultima tappa del viaggio prevede un percorso di 350 km perchè dalla Louisiana ci dirigiamo a Houston nel Texas. Il panorama inizia lentamente a cambiare man mano che ci avviciniamo a questo stato americano. Sia lungo la Interstate che in lontananza il paesaggio è caratterizzato da raffinerie, ciminiere, cisterne e tubi a dimostrazione del fatto che qui l’industria petrolifera è una delle attività più produttive.
Houston è la città più popolosa della stato che prende il nome dall’ex generale e politico statunitense Sam Houston. Una città abbastanza recente se si pensa che è stata fondata solo nel 1836 e che ora ha più di 2 milioni di abitanti e sede di numerose attività e anche della Nasa.
Anche se già abbiamo visitato il Kennedy Space Center in Florida, trovarsi a Houston e non andare Space Center Houston a sbirciare la sala di comando di tutte le missioni spaziali è impensabile e quindi nel nostro primo giorno di visita decidiamo di lasciarci travolgere ancora dalla conquista dello spazio, da astronavi e astronauti, da allunaggi e da quell’orgoglio americano che qui da il suo massimo.
Il secondo e terzo giorno è invece dedicato ad alcuni musei. Houston ha il quarto distretto museale più grande del paese e uno dei musei della scienza più spettacolari che abbia mai visto lo: Houston Museum of Natural Science. Dopo diverse ore trascorse all’interno, in un paese delle meraviglie dedicato alla scienza, alla natura e alle varie culture ci si può tranquillamente riposare nel vicino Hermann Park dove si trova anche lo Zoo di Houston e poi procedere per Museum of Fine Art, uno dei più importanti degli Stati Uniti con dipinti e opere d’arte dall’antichità ai giorni nostri.
Per i bambini c’è poi il Children Museum of Houston ospitato in un eccentrico edificio pitturato in giallo. È pensato per i bambini fino a 12 anni che qui hanno la possibilità di scoprire divertendosi e giocare in un ambiente colorato e sicuro. È una meta di tutte le scolaresche della regione e fuori si vedono parcheggiati i tipici scuolabus americani gialli.
Dove dormire a Houston: Ylem Hotel
Itinerario Stati Uniti – Giorno 14 – ritorno
Il nostro viaggio nel Sud degli Stai Uniti, dopo circa 2.000 km è terminato e ripartiamo dall’ Intercontinental Airport George Bush. Amiamo molto fare insieme viaggi che ci portano a percorrere grandi distanze dove vedere, strada facendo, il panorama che cambia, città e persone diverse e questo itinerario ci ha portato soprattutto alla scoperta di nuove culture come quella creola ma soprattutto all’approfondimento di tratti di storia americana che avevamo visto solo nei film.