Ci sono tanti tipi di viaggio che si affrontano per i motivi più disparati: per stare con la famiglia, per divertirsi, o riposarsi oppure evadere dalla quotidianità.
Il viaggio con tutta la famiglia che porta a Castelluccio di Norcia durante la fioritura delle lenticchie è invece per stupirsi. Per far godere agli occhi e all’ anima di uno spettacolo unico che si vuole trattenere il più a lungo possibile scoprendo la bellezza in ogni singolo colore, in ogni forma, in ogni sfumatura che la natura riesce a regalare.
Siamo partiti dal mare per addentrarci lentamente fino al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, al confine tra Marche e Umbria. Un viaggio di due giorni in auto per scoprire questo angolo d’ Italia che come abbiamo notato anche gli stranieri hanno già scoperto ed apprezzato.
Come arrivare a Castelluccio di Norcia
Per chi come noi arriva dall’ autostrada Adriatica, si esce a Civitanova Marche e si prende la superstrada fino a Camerino per poi seguire le indicazioni per Visso e poi direzione Castelluccio di Norcia.
L’ ultimo tratto di strada è abbastanza tortuoso, ma poi quando si arriva alla piana di Castelluccio tutti i disagi del viaggio scompaiono immediatamente perchè il panorama che si presenta davanti agli occhi è incredibile e sembra di trovarsi dentro la tavolozza di un pittore.
Castelluccio di Norcia fioritura
Siamo a poco meno di 1.500 m. di altitudine, in un luogo quasi surreale che si apre all’ improvviso dopo l’ ultima curva quando già sta per arrivare la fatidica domanda ” Ma Quanto manca?”
Siamo arrivati. Scendiamo dall’ auto con la macchina fotografica in mano e come noi altri turisti che non si accontentano solo di guardare, ma vogliono portare a casa questi colori, questo panorama.
Il blu dei fiordaliso, il rosso dei papaveri, il giallo delle margherite, il verde dei prati e l’azzurrino dei fiori della lenticchia sono i colori che formano la tavolozza di Pian Grande, dove si sviluppa maggiormente la fioritura.
Sullo sfondo il paese di Castelluccio, collocato su un’ altura, altra meta da raggiungere per completare la visita di questo angolo di paradiso.
Castelluccio porta con se il triste ricordo del terremoto che l’ ha quasi distrutto. Ora, con grande sforzo, alcune attività di ristorazione e alberghiere sono tornate in funzione, dando la possibiltà ai turisti di visitare nuovamente una parte del paese. Dalla piazza principale è possibile ammirare lo spettacolo del Pian Grande, del Pian Piccolo, del Pian Perduto e del Monte Vettore, che domina l’intera zona.
Il consiglio è di evitare di andare il fine settimana perché sulla strada c’è un’unica fila di auto, moto, camper e bus.
E soprattutto, qui si coltiva la lenticchia per cui bisogna ammirare il panorama da lontano senza calpestare le piantine per non rovinare il raccolto.
Sulla via del ritorno ci fermiamo a Tolentino. Mi era capitato di vedere in televisione la Basilica di san Nicola e mi erano rimasti in mente gli affreschi che decorano la chiesa. Visto che il paese si trova lungo la strada, capita proprio a fagiolo per fare una pausa.
Tolentino
Tolentino è una piccola cittadina ricca di storia situata nella Valle del Chienti. Il centro storico è ancora oggi delimitato per lunghi tratti dalle mura duecentesche, ma città è ancora più antica tanto che fu municipium romano.
La Basilica di San Nicola è uno degli edifici ecclesiastici più suggestivi della città. Fu costruita tra il XIII ed il XIV secolo e completata e arricchita nei secoli successivi, tanto che si fondono mirabilmente elementi del gotico fiorito ad effetti spaziali tipici del primo Rinascimento. Venne dedicata a San Nicola da Tolentino nell’anno 1476 che visse per trenta anni circa nel convento annesso alla basilica e vi morì nel 1305. Nel 1783 venne elevata a Basilica minore e successivamente nel corso del 1932 venne costruita la cripta che ospita tutt’ora le spoglie del santo.
Il luogo di maggior interesse artistico del complesso tolentinate è costituito dal “Cappellone di San Nicola“. La sala è rinomata soprattutto per la sua decorazione pittorica, una delle più vaste e meglio conservate dei primi anni del Trecento, opera delle maestranze riminesi guidate dal pittore Pietro da Rimini.
Guest Blog
Vuoi raccontare anche tu un viaggio? Hai scoperto una meta interessante per le famiglie? Ti piace fare foto o clip dei tuoi viaggi?
Quantomanca è sempre lieto di ospitare altri appassionati di viaggi desiderosi di condividere le loro esperienze con i suoi lettori. Per saperne di più vai a questa pagina
Guest Post: pubblica su Quantomanca i tuoi diari di viaggio con i bambini