Il Natale è una festa che incanta con la sua magia, le sue tradizioni e i ricordi che porta con sé. Ma ti sei mai chiesto da dove nascono alcune delle usanze natalizie più amate? Dietro ogni addobbo, ogni dolce e ogni rituale si nasconde una storia affascinante, spesso radicata in antiche tradizioni e leggende. Scopriamo insieme le origini delle nostre tradizioni natalizie più care.
La nascita del Natale e le storie e leggende legate a questa festività
Il Natale si celebra il 25 dicembre ed è sia una festività religiosa sacra che un fenomeno culturale e commerciale mondiale. Da due millenni, le persone di tutto il mondo lo osservano con tradizioni e pratiche di natura sia religiosa che laica. I cristiani celebrano il giorno di Natale come anniversario della nascita di Gesù di Nazareth, una guida spirituale i cui insegnamenti costituiscono la base della loro religione.
Le usanze più diffuse includono lo scambio di regali, la decorazione dell’albero di Natale, la condivisione dei pasti con la famiglia e gli amici e, naturalmente, l’attesa dell’arrivo di Babbo Natale.
Ma ci sono anche molte altre tradizioni che fanno da contorno a tutto il periodo natalizio. Quasi ogni tradizione natalizia ha una leggenda alle spalle. In effetti, non sarebbe sbagliato dire che la maggior parte delle leggende sono diventate tradizioni.
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L’albero di Natale
L’albero di Natale è uno dei simboli più amati delle festività, ma le sue origini risalgono a tradizioni ben più antiche del Cristianesimo. Gli alberi sempreverdi erano venerati dai popoli pagani come simboli di vita e speranza durante il freddo inverno. Con l’avvento del Natale, queste usanze vennero integrate nelle celebrazioni cristiane.
Tra le molte leggende legate all’ albero di Natale una delle più belle, racconta che nell’ 8° secolo in Germania, un missionario di nome Bonifacio raccolse a se alcune persone battezzate di recente perchè queste rinunciassero al paganesimo. Per fare questa rinuncia avrebbero dovuto abbattere una vecchia quercia che veniva usata per i sacrifici. La quercia cadde e si divise in quattro e al suo centro spuntò un pino. San Bonifacio propose allora di prendere il pino e di erigerlo a simbolo della fede ritrovata poichè la sua cima puntava verso il cielo e il suo fogliame sempreverde ricordava la vita eterna.
Babbo Natale

Il personaggio che oggi conosciamo come Babbo Natale affonda le sue radici nella figura di San Nicola, un vescovo noto per la sua generosità.
Fu grazie agli immigrati tedeschi e olandesi che la figura di San Nicola approdò in America, trasformandosi in Santa Claus.
Durante gli anni l’ aspetto di Babbo Natale cambiò e dai primi dell’ 800 questo personaggio venne ripreso anche da alcuni scrittori che aggiunsero a Santa Claus anche una slitta trainata da renne.
Nel 1860 un caricaturista americano, Thomas Nast, ridisegnò Babbo Natale dandogli quello che pressapoco è il suo aspetto attuale, lo vestì cioè con un mantello rosso bordato di pelliccia bianca e con una grossa cintura nera e indicò quella che tutti credono sia la sua residenza ufficiale: il Polo Nord.
Ma l’ aspetto attuale deriva da una pubblicità della Coca Cola che prese questo personaggio e lo fece diventare lo sponsor di questa bevanda nel lontano 1931, rendendolo così famoso in tutto il mondo.
Il bacio sotto il vischio
Il bacio sotto il vischio è un gesto romantico profondamente radicato nella tradizione. Ma da dove viene questa usanza? Il vischio è protagonista di una romantica leggenda norrena. Si racconta che gli dèi usarono questa pianta per salvare Baldur, il figlio di Odino, dalla morte. Sua madre, Frigg, trasformò il vischio in un simbolo d’amore e promise di baciare chiunque vi passasse sotto. Col tempo, il vischio divenne associato all’amore e alla fertilità, dando origine alla tradizione del bacio.
San Nicola
San Nicola è il primo a portare i regali ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 dicembre. E’ un personaggio molto importante perchè ha ispirato proprio Babbo Natale.
San Nicola era un caritatevole vescovo di Myra ed è famoso soprattutto per i miracoli che ha fatto in favore dei bambini.
La leggenda dice che per sfamare di bambini di una città, lui fece caricare su una barca del grano, della frutta e della verdura e che poi salpò alla volta di questa città. Una volta arrivato bussò alle porte delle case dove abitavano i bambini poveri e lasciano in dono il cibo.
Da allora san Nicola ritorna ogni anno sulla Terra per lasciare un dono ai bambini.
In nessun posto del mondo la festa di San Nicola viene festeggiata come in Olanda da bambini e adulti di ogni età. San Nicola è il patrono degli scolari, dei bambini, dei carcerati, dei panettieri, dei marinai, dei farmacisti, dei mercanti, degli avvocati, ma anche di alcuni paesi (la Russia per esempio) e di alcune città, tra cui Amsterdam.
Da evento prettamente riservato ai bambini divenne poi una festa familiare in occasione della quale ci si scambia regali.
I Krampus
Accanto alla figura di San Nicola ci sono i terribili Krampus, strani personaggi molto inquietanti. Secondo la tradizione, presente in Trentino – Alto Adige e Friuli, Austria, Baviera e Svizzera, Austria , San Nicola entra in paese su un carro o a piedi a portare doni ai bambini che si sono comportati bene. Lo segue una schiera di demoni, chiamati Krampus, i cui volti sono coperti da maschere grottesche e paurose e vestiti laceri e consunti. Suoni striduli e potenti ottenuti da strumenti rudimentali come campanacci e corna di mucca li accompagnano nel percorso che li porta di maso in maso, in cerca di offerte in cambio di buoni auspici per l’anno che sta per arrivare.
L’origine di questa usanza, mantenuta con orgoglio in molti comuni dell’alto Adige, si perde nella notte dei tempi. Di certo si sa che è legata ai festeggiamenti del solstizio invernale. Qualche curiosità a proposito dei Krampus: a mascherarsi – anche in abiti femminili – sono solo gli uomini. La maschera che indossano non deve mai essere tolta in pubblico e gli spettatori non devono cercare di toglierla pena il disonore per lo smascherato.
Santa Lucia
In alcune zone d’Italia è Santa Lucia a portare i regali di Natale nella notte del 13 dicembre.
Su Santa Lucia esistono due leggende. Secondo una prima leggenda si racconta che Lucia era una ragazza molto buona e che un ragazzo si era innamorato di lei, ma a lei non piaceva. La madre voleva che Lucia sposasse questo giovane, ma lei si rifiutò. Il ragazzo venuto a sapere di questo rifiuto disse che l’ avrebbe bruciata. Lucia pregò Dio che le desse il coraggio di sopravvivere al fuoco. E poichè era sempre stata molto buona e gentile le fu possibile esaudire questo desiderio. Il ragazzo visto che Lucia resisteva al fuoco prese una spada e gliela conficcò nella gola. Lucia sopravvisse per altre tre ore dicendo parole bellissime.
La seconda leggenda racconta che un giovane si innamorò di Lucia e in particolare dei suoi occhi. Lei rifiutò il suo amore ma in cambio gli diede i suoi occhi. Allora accade un miracolo: Lucia riebbe di nuovo gli occhi, ma questa volta ancora più belli. Il giovane le chiese nuovamente di darle gli occhi, ma Lei questa volta si rifiutò e allora il giovane la uccise infilandole un coltello nel cuore.
Christkindel
Christkindel in italiano significa Gesù bambino. In alcune zone della Germania, dell’ Austria della Francia e della Svizzera è lui che porta i regali.
Il Bambino Gesù si immagina che abbia circa 10 anni e che sia tutto vestito di bianco con un velo in testa. Sul capo ha poi una corona d’oro. Lo accompagna un altro personaggio che si chiama Hans Trapp (il castigamatti,) che porta una gerla colma di giocattoli per i bambini che sono stati bravi e in mano tiene un fascio di ramoscelli per castigare i bambini che sono stati disubbidienti.
L’elfo sullo scaffale
L’elfo sul scaffale è una tradizione più recente, nata negli Stati Uniti. Gli elfi natalizi, naturalmente, non sono una novità: gli elfi dispettosi compaiono nel folklore scandinavo, celtico e tedesco e sono anche gli aiutanti di Babbo Natale. L’ Elfo sullo scaffale è nato invece nel 2005, quando due sorelle gemelle e la loro madre hanno autopubblicato “Elf on the shelf“, che racconta una tradizione familiare della loro infanzia. Il loro elfo giocattolo si muoveva solo di notte, facendo avanti e indietro dal Polo Nord per riferire a Babbo Natale i comportamenti buoni o cattivi dei bambini e tornando poi in una nuova posizione. Oggi, l’onnipresente elfo – c’è anche un cartone animato natalizio da guardare in questo periodo – è un must per i bambini.
Juleman
Lo Juleman è il Babbo Natale scandinavo (chiamato in Svezia Jul Tomte).
Anzi, per precisare è il “piccolo uomo di Natale”. In origine questo personaggio era un folletto a cui venivano lasciati dei regali davanti alla porta perchè proteggesse la casa.
La befana
In Italia, il Natale si conclude con l’Epifania e l’arrivo della Befana. Secondo la tradizione, questa simpatica vecchietta porta dolci ai bambini buoni e carbone ai monelli nella notte del 6 gennaio. Un modo speciale per salutare le festività e iniziare il nuovo anno.
Le leggende di Natale ci ricordano che ogni tradizione ha una storia da raccontare. Che si tratti dell’albero di Natale, di Babbo Natale o della Befana, ogni simbolo delle feste porta con sé un messaggio di speranza, amore e magia. E tu, quale leggenda di Natale preferisci?